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"Il Simbolismo dei Tarocchi", P.D Ouspensky

  • Immagine del redattore: Marikantonella Maiellaro
    Marikantonella Maiellaro
  • 25 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

“Il Simbolismo dei Tarocchi” è un’opera del filosofo russo P.D Ouspensky, scritta per la prima volta nel 1911 e redatta e ampliata nel 1929, per essere poi ripubblicata nel 1930 nella raccolta di testi filosofici, esoterici e simbologici dal titolo “Un Nuovo Modello dell’Universo”.

L’edizione di questo saggio che vi vado a recensire oggi, edito da Tlon e tradotto da Nicola Bonimelli, fa riferimento proprio all’ultima versione del 1930.



Struttura del saggio:


Il volume, diviso in due parti e introdotto da un meraviglioso saggio del Bonimelli, dal titolo “Frammenti di un incontro sconosciuto”, vengono affrontati essenzialmente tre temi cardine: la struttura del mazzo dei Tarocchi, la documentazione degli studiosi che se ne sono occupati, e infine, nella seconda parte del testo, una comprensione soggettiva degli Arcani maggiori.

Nell’analisi della struttura del mazzo dei Tarocchi di Ouspensky, questo complesso strumento viene inteso dall’autore come un vero e proprio “Libro dei Tarocchi” dal contenuto filosofico e psicologico, soggetto a diverse chiavi di lettura. Si tratterebbe infatti di una vera e propria macchina filosofica, il cui scopo, in quanto abaco filosofico, sarebbe proprio quello di rispondere a delle domande. Naturalmente questa macchina si dimostra, secondo l'autore, uno strumento perfetto per: la trasmissione di idee impossibili da trasmettere a parole, l’allenamento delle capacità di associazione mentale e la comprensione dei simboli.

Parte dell’analisi del filosofo russo consiste inoltre nel tracciare una lunga serie di analogie, tra i semi e la numerologia dei Tarocchi, ed altre discipline quali: la Qabbalah, la Magia, l’Alchimia e l’Astrologia.

Per quanto riguarda la documentazione degli studiosi, Ouspensky fornisce una sorta di elenco della letteratura dedicata a questo misterioso strumento.

Egli sottolinea come gli autori, che si erano occupati di questo argomento prima di lui, siano riusciti a presentare uno studio dettagliato del mezzo, conducendo quindi il lettore non molto lontano dalla comprensione di questa macchina filosofica, ma al contempo non sono stati in grado di favorire alcuna indicazione dell’applicazione pratica dei Tarocchi in chiave metafisica e psicologica. Infine, la seconda ed ultima parte del testo, prende in esame i 22 Arcani Maggiori in chiave soggettiva, stabilendo così una serie di relazioni molto interessanti.

Il metodo di Ouspensky infatti si basa proprio sulla comprensione delle carte in base al loro significato, e non in base all’ordine numerico che è stato loro assegnato.

Il libro si chiude infine con una meravigliosa narrazione in prima persona dell’ipotetico incontro con i 22 Trionfi.


Considerazioni personali:


Si tratta di un saggio molto breve, in formato tascabile e dal costo contenuto (circa 140 pagine per 8 euro) che vale la pena di avere nella propria libreria. Tuttavia non si tratta assolutamente di un testo esaustivo per l’apprendimento dei Tarocchi, personalmente lo considererei più un testo di approfondimento per chi mastica già la materia.

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