15- Il Diavolo
- Marikantonella Maiellaro
- 20 apr 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Il Diavolo è il quindicesimo Arcano Maggiore dei Tarocchi, che corrisponde al Papa nella prima serie decimale. Appartenendo al grado 5, sia Il Papa che Il Diavolo assumono la funzione di ponte: mentre il primo rappresentava una via d’accesso alla spiritualità, il secondo appare come il tentatore che conduce alla materialità.
Il Diavolo, principe della materia, apre le porte verso le profondità dell’essere, verso il lato primordiale che ogni uomo custodisce nella dimensione sommersa della sua interiorità.
In passato questa carta ha sempre assunto un ruolo molto negativo, poiché riflette tematiche relative alla libertà, alla sessualità, all’ambizione e al desiderio di potere.
Si tratta naturalmente di ambiti vissuti con molta più leggerezza nella nostra contemporaneità. Nell’iconografia di questa carta vi sono sempre tre figure in piedi. Al centro, su di un piedistallo, si erge Il Diavolo, una figura ermafrodita che riporta le tipiche caratteristiche a lui assegnate. Ai due lati vi sono due figure, solitamente un uomo e una donna, rappresentati nudi e legati da catene al piedistallo del demone.
ICONOGRAFIA DELLA CARTA

Nei Tarocchi di Marsiglia una sezione nera fa da base alla raffigurazione di questa lama, che accomuna Il Diavolo all’Arcano XIII, questo dettaglio è sinonimo del fatto che, come nell’Arcano senza Nome, il quindicesimo Trionfo affonda le sue radici nell’oscurità del nostro inconscio.
Infatti Il Diavolo, figura centrale in piedi sul suo piedistallo, è evidentemente una creatura che abita l’oscurità dell’inconscio: possiede infatti ali da pipistrello e regge tra le mani una torcia accesa, dal manico simbolicamente verde come l’eternità. Secondo Jodorowsky, la torcia arde portando con se il principio del creatore e della sua perfezione. Le caratteristiche del Diavolo riconducono, attraverso una serie di simboli, all’essenza di questa figura:
Il copricapo è in parte rosso, simbolo del desiderio, e in parte arancione, colore simbolo dell’intelligenza intuitiva e ricettiva, il cui lembo in mezzo alla fronte ricorda un terzo occhio.
Il diavolo è strabico, sembra guardare un punto fisso sopra al suo naso, sembra intento in un’intensa meditazione.
L’espressione sul suo volto sembra alludere ad una smorfia infantile, così come quella dei molteplici volti (e occhi) presenti sul suo corpo: potrebbe alludere al contempo alla sua essenza infantile e ingenua o al fatto che sia totalmente privo di ipocrisia: il diavolo, in questo senso, non nasconderebbe nulla tra le sue fauci.
I diversi occhi servirebbero per guardare in faccia le paure.
Proprio come il protagonista di questa carta, anche le altre due figure possiedono caratteristiche animali, alludendo efficacemente al lato primordiale e istintivo dell’umanità. L’intera iconografia si basa sostanzialmente sull’accettazione di questo aspetto, che è parte integrante dell’essere umano e come tale necessita di essere ascoltato e rispettato per raggiungere la luce.
Tutti e tre i personaggi possiedono infatti un paio di corna, ricordandoci come il quindicesimo Arcano sia l’emblema della passione, amorosa e creativa, e della tentazione.
I due diavoletti laterali infine, legati al piedistallo/pedana del Diavolo con una corda, potrebbero rappresentare una donna ed un uomo, pur non possedendo caratteristiche sessuali evidenti. I due hanno i piedi poggiati nel suolo nero della carta, piedi che nel caso della figura a sinistra, la donna, hanno cinque dita, mentre quelli dell’ “uomo” sulla destra ne hanno solo quattro.
In questo senso i ruoli di attivo e passivo, del principio maschile e femminile, sarebbero invertiti: le due energie opposte andrebbero a confluire nella figura ermafrodita e centrale dell’Arcano: la mano di questo infatti avrebbe cinque dita, mentre il piede sinistro ne avrebbe solo quattro.
Le due figure incatenate potrebbero essere degli umani incatenati ai propri desideri, ma potrebbero anche essere servitori della creatività, androgina e priva di pregiudizi, del Diavolo.

Nei Tarocchi Rider Waite l’illustrazione della carta sembra rapportata, nella composizione, a quella de’ Gli Amanti, mentre l’intera scena è chiaramente ambientata nell’oscurità. Il Diavolo è raffigurato accovacciato sul suo piedistallo dove sono incatenati, come nella raffigurazione classica, due demoni cornuti.
Questo tiene la mano destra alzata, e mostra il glifo astrologico di Saturno, il pianeta che governa il segno del Capricorno, a cui è associata questa carta.
Mentre, nella mano sinistra, tiene una torcia accesa analoga a quella che abbiamo già trovato nei Tarocchi di Marsiglia.
Infine, sulla sua testa, vediamo il pentacolo rovesciato: il pentacolo nella sua posizione originale rappresenta il corpo umano, avendo capovolto il simbolo questo diventa piuttosto l’araldo del desiderio sessuale che prevale sulla coscienza superiore.
I due diavoletti, servi cornuti di questo arcano, hanno in quest’iconografia attributi evidentemente maschili e femminili che li differenziano.

Nel mazzo Visconti-Sforza le lame raffiguranti Il Diavolo sono andate perdute, mancano quindi riferimenti iconografici su come potesse essere rappresentata questa carta.
IL DIAVOLO NELLE LETTURE
Al Dritto: Si tratta di una carta piuttosto ambigua, perché potrebbe riferirsi indifferentemente alla fortuna o alla rovina del consultante.
Parla, in linea generale, della nostra natura profonda e ci suggerisce di non mascherarla, nel realizzarsi per quello che si è, riconoscendo, e al contempo controllando, i nostri desideri.
Letto al dritto infatti, Il Diavolo solitamente si riferisce al desiderio di potere e ricchezza, potrebbe quindi riferirsi a entrate di denaro o transizioni finanziarie.
Ma al contempo potrebbe riferirsi ad un inganno che si cela dietro l’angolo, suggerisce di prestare molta attenzione. È anche l’Arcano solitamente associato ai poteri psichici e al magnetismo, per alcuni riconduce anche all’ipnotismo e ai poteri magici e oscuri che potrebbero influenzare le persone e plasmare il destino, così come il carisma e l’eloquenza. Fanno parte del potere associato al Diavolo anche i successi brillanti o i traguardi irreversibili di cui potremmo anche pentirci in un futuro, ottenuti probabilmente con mezzi poco puliti e ortodossi, mossi da un desiderio irrefrenabile di successo. Si tratta invece di una carta fortemente positiva per tutti gli ambiti creativi e artistici, suggerisce infatti talento, ricchezza d’ispirazione.
Per quanto riguarda invece l’amore, Il Diavolo potrebbe riferirsi invece ad una forte passione o revocare il desiderio di passionalità. In linea generale i rapporti mossi dal Diavolo sono legati alla sfera fisica e all’attrazione, oppure probabilmente dal potere e dal denaro. Potrebbe infine rimandare a dipendenze psicologiche o fisiologiche.
Al Rovescio: talvolta più positivo della sua controparte al dritto, Il Diavolo letto al rovescio riconduce alla liberazione, alla libera scelta che permette di guardare oltre l’illusione materiale, mettendo finalmente fine a situazioni opprimenti.
La Via dei Tarocchi Alejandro Jodorowsky Il Linguaggio Segreto dei Tarocchi Laura Tuan
Commenti