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16- La Torre

  • Immagine del redattore: Marikantonella Maiellaro
    Marikantonella Maiellaro
  • 28 apr 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

La Torre, Il Fulmine, o “La Maison Dieu” nei Tarocchi di Marsiglia e nelle mazzi di Tarocchi risalenti alle tradizioni più antiche, è la sedicesima carta degli Arcani Maggiori. Nelle sue rappresentazioni è solitamente raffigurata come una torre colpita da un fulmine, oppure da una torre scoperchiata le cui fiamme salgono fino al cielo.


ICONOGRAFIA DELLA CARTA


Sulla raffigurazione della Torre nei Tarocchi di Marsiglia ci sono correnti di pensiero differenti, quasi contrastanti, di seguito riporterò entrambe per completezza. La prima, che associa a questa carta una visione decisamente catastrofica anche nell’interpretazione, parte dall’assunto che questa torre rappresenti la Torre di Babele, la mitica ziggurat babilonese costruita dall’uomo seguendo l’egoistica ambizione di raggiungere il regno divino, da qui il nome “La Maison De Dieu”.

La Torre dei Tarocchi sarebbe quindi scoperchiata da na folgore divina, intervenuta per punire gli uomini per la loro arroganza e presunzione, tuttavia la base dell’edificio continua ad essere ancorata al suolo grazie alle solide fondamenta.

Il crollo non sarebbe quindi totale, in una completa distruzione delle convinzioni del soggetto. I due personaggi rappresentati in questa raffigurazione sarebbero, secondo quest’idea, il Re, privato della sua corona, e il costruttore della Torre: entrambi ritratti nell’atto di precipitare dalla cima, seguiti da una pioggia di fuoco.

Il rimando generale sarebbe quello al concetto dell’impermanenza: al seguito del crollo delle nostre certezze una nuova strada si apre per il rinnovamento. Siamo costretti a liberarci di vincoli, pregiudizi, convinzioni superficiali e illusioni, mentre la realtà rimane salda sotto i nostri piedi e rappresenta il nostro ancoraggio con la terra. Diversa è invece la visione di Jodorowsky, basata sul suo restauro dei Tarocchi di Marsiglia assieme a Camoin, e sull’interpretazione del passaggio della Bibbia dedicato alla Torre di Babele. Secondo il tarologo cileno, il messaggio di questa carta si fa tramite di un grande sollievo spirituale, liberando la Torre del significato catastrofico che le era stato affibbiato.

La distruzione della Torre di Babele rappresentava per Dio la soluzione di un problema: dopo il diluvio universale infatti, gli uomini piuttosto di disperdersi e coltivare la terra ormai fertile, decidono di costruire una torre che permettesse loro di conoscere il regno divino. In quell’occasione, Dio non colpì la torre con un fulmine, bensì decise di creare una diversità tra le lingue degli uomini per separarli, permettendo loro di dividersi sul pianeta per scoprirlo e farlo proprio. Saremmo quindi di fronte ad una crisi positiva e necessaria, che permette il miglioramento dell’essere umano.

A sostegno di questa idea, vi è l’iconografia da lui restaurata dei Tarocchi di Marsiglia: questa infatti mostra una porta verde, simbolo dell’eternità, decorata da una luna, simbolo di ricettività. Oltre l’uscio socchiuso si intravede l’interno giallo della torre, mentre la porta è introdotta da tre gradini, sinonimo del fatto che l’iniziato necessita di accettare la nuova conoscenza, per assimilarla e poi lasciarla andare.

La dicitura “La Maison Dieu” significherebbe in questo senso a “La casa Dio”: i mattoni rosa carne alludono alla torre come il corpo che racchiude la divinità, mentre il giallo all’interno alluderebbe alla luce della conoscenza. I due personaggi, solitamente interpretate come figure che precipitano dalla cima della torre, starebbero invece camminando a testa in giù, con il capo illuminato dal giallo della conoscenza orientato verso il basso, per onorare la terra e guardare il mondo da un’altra prospettiva, com'era già avvenuto nell'Arcano XII.

Infine, l’entità interpretata come una saetta o una fiammata, la causa scatenante della distruzione della torre, costituirebbe in realtà un elemento che va a trasformarne la cima, sembrerebbe infatti parte integrante della merlettatura della Torre: è la materia che si trasforma grazie alla folgorazione spirituale.



Nei tarocchi Rider-Waite la carta raffigura una montagna sulla cui vetta spunta una torre sormontata da una corona. La cima incoronata, colpita da un fulmine, cade. Proprio come i due personaggi, di cui uno incoronato, precipitano dalla Torre.


LA TORRE NELLE LETTURE


Al dritto: questa carta preannuncia la necessità di un cambiamento, doloroso ma necessario, per l’evoluzione interiore del soggetto. Quanto era sotterraneo, rinchiuso nella nostra intimità, viene all’esterno e lo fa con l’impeto di un’esplosione. Nell’interpretazione di Jodorowsky rivela l’esistenza di un aspetto che non si è considerato, di un punto di vista ignorato. Spesso interpretata come un avvertimento o un segnale di pericolo, la Torre ci dice che se rifiutiamo di muoverci in una direzione evolutiva, forti delle nostre convinzioni e delle nostre certezze, l’insuccesso non sarà lontano.

Quando invece La Torre si colloca nel passato, è chiaro che quanto necessario è già accaduto, la rottura si è già verificata, dalla Torre in poi le cose non potranno che migliorare verso una strada in discesa. Questa lama rappresenta quindi un conflitto aspro e doloroso, ma necessario, un mutamento improvviso e drastico, un grande evento sconvolgente per il futuro e per i piani realizzati, o un risultato negativo: ma si tratterà di avvenimenti che permetteranno sicuramente una ripartenza positiva, l’imbocco di una direzione sicuramente migliore. Gli equilibri superficiali e stagnanti vanno quindi rotti, il cambiamento deve essere accettato e sostenuto, in qualsiasi ambito della vita, anche contemporaneamente alle volte. Se affiancata da carte estremamente positive, La Torre segnala probabilmente un timore ingiustificato, un problema o un pericolo inesistente.

Lo scontro con la realtà dei fatti, anche in questo caso, si rivelerà salutare per abbattere queste convinzioni. Al rovescio: La Torre al rovescio sembra, almeno parzialmente, attenuare i significati che aveva assunto al dritto. In linea generale può segnalare uno stato di debolezza del consultante, e, al contrario della carta dritta, una distruzione delle certezze lenta ma allo stesso modo inesorabile. In questo senso, piuttosto che progredire, il soggetto della lettura sembra rifiutarsi di accettare la realtà, rimanendo ancorato a quelle illusioni e alle sue convinzioni con ostinatezza e orgoglio. Nella cartomanzia si tende ad associare questa carta a cattive sorprese, ostacoli o imprevisti inattesi e negativi.


 

Il Linguaggio Segreto dei Tarocchi, Laura Tuan La Via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky

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