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Cartomanzia e Tarologia

  • Immagine del redattore: Marikantonella Maiellaro
    Marikantonella Maiellaro
  • 19 dic 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Non sempre si è a conoscenza del fatto che esistano diversi approcci da adottare con i Tarocchi, i più diffusi sono sicuramente la cartomanzia e la tarologia. La differenza sostanziale che intercorre tra la queste due discipline sta nel fatto che la cartomanzia è un approccio prevalentemente soggettivo, mentre la tarologia è una disciplina a sé stante, una vera e propria scienza esoterica, con un approccio al mezzo del tutto oggettivo.


La lettura dei tarocchi nella cartomanzia è caratterizzata da un sistema statico e ametodico, che si basa sostanzialmente in tiraggi più o meno noti e derivati dalle tradizioni più disparate, spesso popolari o familiari, come il tiraggio a croce semplice o a croce celtica.

L’esito della stesa si basa essenzialmente sull’intuito dell’operatore, sul suo talento naturale: il cartomante infatti è considerato un individuo con doti mediatiche, che gli consentono di interpretare le carte. La staticità di questo metodo è data dal fatto che le carte assumono un ruolo, solitamente favorevole o contrario alla situazione, a seconda della posizione che ricoprono nella lettura. Questa solitamente risponde a domande su temi generali, come possono essere l’amore, la fortuna, il lavoro o la famiglia: l’obiettivo naturalmente è quello di prevedere il futuro, e ciò conduce molto spesso ad una suggestione o ad un condizionamento delle scelte personali. Il risultato della stesa nella cartomanzia non è altro che la combinazione tra il presunto significato dell’Arcano e la posizione che assumono nel tiraggio, indipendentemente dal significato simbolico che le carte portano con loro.

Nella cartomanzia il cartomante tende infatti ad associare un significato arbitrario all’Arcano in maniera del tutto soggettiva, sulla base della propria interpretazione personale, e lo stesso principio vale per la tipologia di tiraggio che non possiede un vero e proprio metodo standard, il sistema è sempre soggetto alla volontà personale di colui che realizza la stesa.

La Tarologia, termine coniato da Jodorowsky, fonde la parola taro, da tarocchi (l’inglese tarot), con il suffisso logia, che sta per logos, discorso: la tarologia, in sintesi, è un “discorso sui Tarocchi”, la disciplina che se ne interessa. Si tratta dello studio del linguaggio dei Tarocchi, che vengono interpretati dal Tarologo a seconda dell’ordine e della modalità di estrazione. Da questo punto di vista i tarocchi possono essere un mezzo per la divinazione ma soprattutto di proiezione, ci forniscono un accesso al nostro inconscio indagando i nostri dubbi e i nostri quesiti, aiutandoci a superare le difficoltà che derivano da blocchi emotivi o psicologici: la risposta ad essi arriverà dall’icona che ci troviamo di fronte.

La Tarologia infatti aderisce al significato più profondo ed esoterico dei tarocchi, percepisce le immagini che li costituiscono come icone sacre che custodiscono un insegnamento codificato, e che si esprime attraverso un linguaggio simbolico che, grazie alla suo dualismo, consente una comunione tra l’essere umano ed il sacro: sono il tramite degli insegnamenti che possiamo trarre dalle leggi universali.

I Tarocchi da questo punto di vista sarebbero auto-referenziali, spiegano le leggi universali in modo del tutto autonomo, per raggiungere questo significato è necessario una vasta conoscenza del significato di ogni singolo arcano, simbolo per simbolo, in un percorso di studi incentrato sulla simbologia. La Tarologia da questo punto di vista fornisce interpretazioni oggettive, colui che legge le carte diventa semplicemente un tramite tra l’Arcano e l’esterno, in modo accurato ed esaustivo: comunica il significato più profondo ed esoterico dei Tarocchi.

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