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2- La Papessa

  • Immagine del redattore: Marikantonella Maiellaro
    Marikantonella Maiellaro
  • 12 dic 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 13 apr 2021

L’Arcano Maggiore numero 2 dei Tarocchi, simbolicamente associato dalla numerologia al dualismo, al verbo e alla sapienza della parola divina, è La Papessa, anche conosciuta come La Sacerdotessa, o La sposa divina.

Coerentemente al pensiero dei Pitagorici che consideravano il 2 un numero femminile, la prima carta con una protagonista dalle fattezze femminili che incontriamo sul nostro percorso è proprio La Papessa, una donna seduta su di un ricco scranno e con un tomo tra le mani.

Spesso associata ad una maga o di un’iniziatrice, la sua rappresentazione rimanda inevitabilmente a quella di due figure principali: la Madonna e la dea Iside.

La prima, simbolo di immacolata concezione e destinata al concepimento del figlio di Dio, e la seconda come fonte magica di fecondità e trasformazione.

L’origine di questa carta affonda le sue radici in un mito medievale, quello della leggendaria Papessa Giovanna, l’unica donna ad aver regnato sulla Chiesa sotto il nome pontificale di Giovanni VIII, dal 853 al 855, e di cui vi invito caldamente a leggere la storia! La Papessa, secondo alcune interpretazioni, simboleggerebbe la Fede, in quanto virtù teologale del Cristianesimo, e la purezza assoluta.

Il mantello che la ricopre, in tutte le sue rappresentazioni, simboleggia la conoscenza, la stessa che lei svela solo in parte e che già possiede, nella sua ermetica saggezza.

Per questo motivo la donna non è rappresentata nell’intento di leggere il libro che tiene tra le dita, bensì il suo sguardo è fiero e diretto all’osservatore.

Un’altra interpretazione vede il libro aperto come una metafora che rappresenterebbe La Papessa stessa, in attesa di essere decifrata e risvegliata, compresa.

ICONOGRAFIA DELLA CARTA

Nei tarocchi marsigliesi La Papessa, raffigurata come una sacerdotessa o una moaca, è seduta accanto ad un uovo ovale, come il suo viso: è ritratta nell’atto di covare, coerentemente al suo dualismo, intenta in una doppia gestazione: dell’uovo e di sé. La prima donna degli Arcani Maggiori sarebbe in un certo senso rinchiusa in sé stessa, come simbolo della purezza assoluta e dell’incontaminazione, rappresenta quella parte, dentro ognuno di noi, ancora vergine dalle brutture della vita.

Una vera e propria potenzialità che rappresenta una risorsa, una fonte di purificazione, il punto perfetto da cui ripartire e ricostruirsi.

La clausura della Papessa è rappresentata simbolicamente dal drappo che avvolge la testata del suo scranno, questo sembra scendere dal cielo e avvolgerla.

La mitra che indossa presenta quattro punte, ognuna di esse corrisponde ai punti cardinali al cui centro si trova la coscienza, legata alla materia. La presa di coscienza spirituale di questa sacerdotessa ha origine dalla materia, si attua attraverso il corpo, la punta stessa della mitra fuoriesce dai bordi della carta: sembra proprio che questa figura sia rappresentata nell’atto di sporgersi verso di noi, per parlarci della nostra vita materiale e del nostro spirito.

Il libro che l’Arcano tiene tra le mani allude invece alla sua sconfinata conoscenza, potrebbe anche trattarsi di un rimando allo studio delle leggi dell’incarnazione umana, o allo studio delle sacre scritture. Le diciassette righe che possiamo contare sulle pagine del tomo sono un rimando all’Arcano Maggiore de’ La Stella, il numero XVII: lo studio e l’accumulo di conoscenza della Papessa avrebbe come scopo quello della schiusa, della realizzazione. Infine, le tre croci che le adornano il petto, sulle vesti verdi, rosse e blu, simboleggiano come, pur facendo parte del regno terreno della materia (i colori del suo abito rimandano infatti al rosso della natura umana e animale e al verde della natura vegetale) ella appartiene in realtà alla realtà spirituale.

Anche nei tarocchi Rider-Waite la papessa è rappresentata seduta su di un trono, ma questa raffigurazione si differenzia da quella marsigliese per l’utilizzo dei colori sulle vesti della papessa, la rappresentazione delle colonne, ai lati dello scranno, e la scelta della pergamena al posto del libro aperto. La pergamena, stretta dalla Papessa, è protetta dalla mano che sembra volerne nascondere il contenuto e i suoi segreti, ancora una volta a testimonianza di come questa figura tenda a trattenere e proteggere la sua conoscenza, in una vera e propria chiusura. A testimonianza di questo vi è la parola “TORA”, leggibile sulla pergamena: si tratterebbe infatti della rappresentazione della conoscenza che non deve essere divulgata. Le peculiari colonne ai lati del trono sono invece bianche e nere, come lo Ying e lo Yang, e portano sulla loro superficie le lettere “B” e “J”, le iniziali di Boaz e Jakin, le colonne del tempio di Salomone, simboli di forza, giustizia e principi della saggezza.

La falce di luna, molto presente in questa rappresentazione, è un simbolo femminile e religioso, rimanda alle tradizioni della Madonna, della Dea Iside o della Grande Madre. La luna è infatti presente in tutte le sue fasi, ai piedi della Papessa vediamo una luna crescente, mentre tutte le altre fasi sono presenti sul copricapo che indossa, tutte rimandano ai cicli della fertilità della donna. Infine, le melegrane rappresentate nel retro della composizione su una sorta di drappo, simboleggiano la purezza della conoscenza spirituale e la tracciano un parallelismo tra la nostra Papessa e Persefone, intermediaria tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e con la cabala ebraica che descrive il paradiso come un frutteto di melograni.

Nei Tarocchi Visconti-Sforza La Papessa impugna un bastone dalla terminazione a croce e indossa un abito monacale, sormontato da un mantello.

L’illustratore Michelino da Besozzo raffigurò nei panni della Papessa, su ordine di Filippo Maria Visconti in occasione del suo matrimonio con Maria di Savoia.

Maifreda da Pirovano, suora d’ordine degli Umiliati da Biassono e membro di spicco del gruppo dei Gulielmiti, era infatti chiamata Papessa dai suoi seguaci. L’ipotesi che la suora fosse stata ritratta come Papessa nei tarocchi del Visconti-Sforza venne formulata da Gertrude Moakley nel suo saggio, pubblicato nel 1966, in cui formulava l’ipotesi di una relazione diretta tra alcune lame del mazzo e i membri delle due famiglie.


LA PAPESSA NELLE LETTURE


Molto spesso nelle letture capita che la Papessa si riferisca ad un personaggio femminile legato al consultante, una madre o una nonna, che ha trasmesso ideali di purezza e freddezza, una figura fredda, priva di sessualità e affettività, con forti credenze morali o religiose. Oppure potrebbe indicare una guida con una forte spiritualità, di qualsiasi età e in qualsiasi ambito. Se in amore invece la Papessa indica un’unione basata sull’unione delle anime, una coppia stabile, dal punto di vista lavorativo potrebbe indicare la preoccupazione di uno scrittore o di uno studente, un’occupazione in generale legata in linea generale con lo studio.

Se estratta al diritto, la Papessa ha generalmente un significato positivo, suggerisce un periodo di silenzio e non azione, il consultante necessita di mantenere la calma e guardarsi dentro, soprattutto di indagare nel suo inconscio. È necessario rallentare, abbandonare l’ansia e prendersi del tempo per se stessi, per pensare e ponderare, senza distrazioni esterne: bisogna recuperare il rapporto e il dialogo con sé stessi, con la propria introspettività. La soluzione al problema arriverà dall’interno, dal consultante stesso. Se estratta in negativo, al rovescio, quest’arcano rappresenta ignoranza, ipocrisia, bigottismo o superficialità, tutti i significati precedenti vengono letteralmente ribaltati. La passività e la chiusura deve trasformarsi in condivisione, socialità, frequentazione e scambio di idee. Lasciarsi coinvolgere diventa la chiave risolutiva, dando sfogo alla propria passione e la sensualità, in generale è necessario passare all’azione.


 

Bibliografia e Sitografia:


La via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky

https://tarocchiecartomanzia.com/la-papessa-o-sacerdotessa-analisi-completa-di-questa-carta/


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