9- L'Eremita
- Marikantonella Maiellaro
- 27 gen 2021
- Tempo di lettura: 5 min
La nona carta degli Arcani Maggiori dei Tarocchi è L’Eremita, anche chiamato Il Vecchio, Il Saggio o L’Osservatore. Il numero 9 è il primo numero dispari divisibile per un altro numero oltre sé stesso, secondo Jodorowsky ciò lo rende ambivalente, quindi ricettivo e attivo allo stesso tempo. Il numero 9 in numerologia è simbolo di completezza e compimento, caratterizzato da un forte dualismo: contiene in sé l’inizio e la fine, la vita e la morte. Con il 9 un ciclo si conclude, segnando lo spostamento su di un nuovo piano, analogamente a questo concetto, anche L’Eremita abbandona la stabilità e la sicurezza del numero 8 e compie un passo verso l’ignoto.
Proprio come Il Papa, che crea un ponte verso un nuovo stato di coscienza dello Spirito, L’Eremita, con la sua saggezza e conoscenza simboleggiata dalla lanterna che stringe tra le dita, abbandona il mondo conosciuto per avventurarsi nel futuro, verso un mondo nuovo e sconosciuto, entrando però in uno stato di crisi profonda. L’iconografia di questa Lama vede solitamente L’Eremita rappresentato come un vecchio saggio dalla lunga barba bianca, collocato in un ambiente buio o stagliato contro un cielo senza luna e stelle, mentre si sorregge ad un sostegno, solitamente una canna o un bastone, utile a tastare il terreno ed avanzare con cautela grazie all’esperienza acquisita lungo il percorso.
Se il buio simboleggia l’allontanamento dell’Eremita dai riferimenti della vita, che siano questi luoghi comuni o false verità per dirigersi verso la vera conoscenza, la lanterna nella sua mano destra invece è sintomo della sua analisi continua e consapevole, funge da compagna di viaggio di questa saggia figura ed è il simbolo del Fuoco Primordiale che accompagna il genere umano. Il mantello è infine lo strumento che, in molte iconografie, questo Arcano utilizza per proteggere il fuoco della lanterna, simbolo della necessità di curare e proteggere il sapere, così da non disperdere la luce che ci permette di mettere a fuoco il cammino nell’oscurità più totale dell’ignoto, del futuro.
ICONOGRAFIA DELLA CARTA

Nei Tarocchi di Marsiglia L’Eremita, dalla schiena curvata dalle memorie e dal peso del passato, è interamente coperto da drappi di tessuto consunto che rimandano alla sua esperienza ma sopratutto al freddo, una caratteristica che rimandano alla freddezza della saggezza e alla solitudine dell’iniziato.
Tra gli altri elementi rilevanti di questa iconografia troviamo:
Le due lune arancioni, nella piega del mantello azzurro e dietro la nuca, simbolo della sua ricettività.
Le rughe sulla fronte che alludono alla sua fervida attività mentale.
I capelli e la barba azzurri, come quelli dell’Imperatore che potrebbe aver ipoteticamente abbandonato il trono del suo regno, e di conseguenza il suo attaccamento alla materia per dedicarsi allo spirito.
Il guanto azzurro ricorda invece quello del Papa, sintomo della spiritualità che guida le sue azioni.
La terra arata ai piedi dell’Arcano ci parla invece del suo percorso, e della sua missione, che è stata portata a termine.
Dal punto di vista simbolico anche i colori del mantello sono importanti:
Il blu, predominante sul suo mantello, è un altro segno della sua ricettività lunare e della sua umiltà.
Il rosa carne della parte interna del mantello rievoca l’esperienza organica dell’Eremita, derivata dal suo percorso.
L’abito a contatto con la pelle dell’Arcano è invece di colore verde, simbolo dell’eternità.

Nei Tarocchi Rider-Waite L’Eremita è rappresentato, come possiamo intuire dai pochi dettagli presenti in basso e sullo sfondo, sulla cima di una montagna.
Questa misteriosa e saggia figura sembra infatti continuare quello che era il percorso del Matto e che, come abbiamo visto, era rappresentato sull’orlo di un burrone.
A distinguere questi due personaggi, che sembrano trovarsi in due punti diversi dello stesso cammino, è la saggezza acquisita grazie all’esperienza. Il grigio è la tinta predominante di questa rappresentazione, diversamente da quanto raffigurato nell’Eremita marsigliese, rimangono però quelli che sono gli elementi fondamentali dell’iconografia di questa lama, ovvero il mantello, il bastone e la lanterna. Tutti elementi fondamentali per proteggersi dal freddo, qui rimarcato dalle montagne, e per percorrere la strada nel buio di una notte senza luna e senza stelle. L’unica stella presente in questa carta non nel cielo monocromatico, ma è racchiusa nella lanterna, nello specifico si tratta della stella a sei punte di Davide. Il simbolo dell'ebraismo potrebbe rimandare alla carta numero VI degli Arcani Maggiori, ovvero Gli Amanti.
Il percorso dell’Eremita potrebbe essere una risposta alla scelta che la Lama degli Amanti ci pone: rimanere da soli per poter compiere un viaggio nella propria interiorità. In questo senso, l’Arcano numero 9 non ha paura di rimanere solo, non teme la solitudine perché questa gli permette di raggiungere la verità interiore.
L’EREMITA NELLE LETTURE
L’Eremita potrebbe rappresentare il consultante, e quindi il percorso necessario nella sua interiorità affinché egli possa ritrovare se stesso ed evolvere, oppure una guida spirituale che ci conduce alla scoperta di noi.
Nella sua interpretazione questa lama ci parla di solitudine, di isolamento volontario, saggezza e maturità, ma anche introversione.
Al dritto l’Eremita preannuncia un cambiamento necessario ma lento, una crisi impellente che dobbiamo accettare prima di raggiungere un obiettivo concreto.
Per far ciò sarà quindi necessario allontanarsi dal mondo esterno, dalla vita che fino a quel momento abbiamo vissuto per poter trovare una soluzione ai nostri problemi attraverso l’introspezione e la meditazione: il fine è quello di abbracciare la propria interiorità e ritrovare sé stessi.
Il consultante a cui viene estratta questa carta sta probabilmente vivendo un periodo difficile, in cui si sente demotivato e stanco dalle avversità, ma l’invito è quello di non abbandonare la strada intrapresa, perché seguendo la via dell’Eremita l’esito sarà lento ma positivo, l’importante è non demordere.
Nelle relazioni questo Arcano è molto positivo, rappresenta un amore sincero, intimo e duraturo, preannuncia anche cambiamenti nel futuro su cui sarà necessario riflettere in maniera approfondita. Oppure, nel caso in cui sia in ballo una crisi di coppia, potrebbe indicare un periodo di solitudine necessario affinché si possa ponderare bene su quelli che sono i sentimenti del consultante, quello che realmente desidera.
Al rovescio il percorso intrapreso dall’Eremita si arresta, subisce gli effetti del ristagno, la lentezza che caratterizza questo Arcano diventa inerzia.
Le alternative in questo frangente sono due:
Potremmo essere di fronte ad un individuo troppo distaccato dalla materia, chiuso nella sua spiritualità. Probabilmente timoroso o diffidente, rifiuta il contatto con gli altri, per narcisismo o per misantropia e tristezza, pessimismo.
Al contrario potrebbe trattarsi di un soggetto che subisce una condizione di solitudine non voluta, o al contrario un consultante che, nella sua superficialità, non è ancora pronto ad affrontare la solitudine. Vive quindi in una condizione di caos, probabilmente a causa della sua bassa autostima, e ha sviluppato una vera e propria dipendenza dal mondo che lo circonda, dagli affetti e dalle relazioni probabilmente superficiali e dettate dalla necessità. Questo soggetto vive quindi rifiutando le responsabilità, in una generale mancanza di saggezza e maturità.
Nelle relazioni l’Eremita al rovescio suggerisce una chiusura in se stessi, probabilmente dovuta a ansie e timori, e l’incapacità di attuare azioni concrete.
Si ha il timore di impegnarsi in una relazione profonda e una generale incapacità di aprirsi all’altro, oppure di accettare i cambiamenti. Il consiglio in linea generale è quello di prendersi il tempo necessario per ponderare le decisioni e agire con prudenza.
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